sabato 25 aprile 2015

Home sweet home...brewing

Dato il gran numero di homebrewers in Italia - si stima siano oltre 10.000 - Mastro Birraio non poteva certo ignorarli: e così oggi René Vacilotto, homebrewer di decennale esperienza, ha portato i ferri del mestiere per l'incontro "Ne facciamo di tutti i colori". Incontro in cui Vacilotto ha spiegato "come io faccio la birra: perché è vero che ci sono delle regole e dei procedimenti da cui non si può prescindere, ma alla fin fine ognuno ci mette del suo".

Vacilotto ha iniziato da una panoramica sulle materie prime e sulla storia della birrificazione, dall'editto di purezza di Guglielmo di Baviera - che consentiva l'uso unicamente di malto d'orzo, acqua, luppolo e lievito - alle birre più "fantasiose" in cui, dalla frutta alle spezie - che sono pur parte della tradizione birraria belga - qualsiasi aggiunta è ammessa; ed è poi passato a raccontare appunto come fa lui la birra, con il risultato finale - una bottiglia con scritto "La birra di René" - in bella vista sul tavolo; così come in bella vista sul tavolo erano gli "attrezzi del mestiere", dai pentoloni per preparare il mosto ai malti. Un incontro a metà tra il racconto di un hobby - così lo ha definito Vacilotto - e la lezione di chimica, alla scoperta del legame tra enzimi, temperatura, zuccheri e lieviti. Vi risparmio la lezione, ma sappiate che, se volete fare birra a dovere, qualche ricordo di chimica del liceo potreste doverlo riesumare: buono studio, buon divertimento, e buona degustazione finale - se la birra v'è riuscita bene.

Ma Vacilotto non è l'unico rappresentante degli homebrewers: uno stand è infatti dedicato all'Associazione Homebrewers Fvg, nata nel 2014, che ha riunito gli appassionati di tutta la regione e oltre per approfondire la loro passione con degustazioni, confronti e visite guidate, e farla conoscere ad altri - essendo il tesseramento aperto a tutti. Domani i ragazzi friulani faranno una cotta pubblica, per precisione una Ipa, così da far vedere a tutti come nasce la birra; ma anche per chi non volesse fermarsi a lungo così da vederla tutta, un giro al loro banchetto per testare di persona i vari campioni di malto e di luppolo - e rendersi conto della differenza esistente tra le diverse varietà - è comunque molto istruttivo. Chissà che qualche visitatore non rimanga così affascinato da tesserarsi....

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