sabato 18 aprile 2015

Dal Lago di Garda al delta del Po

Come dicevamo ieri, il Triveneto è una delle zone in Italia a più alta "densità birraria": c'è quindi letteralmente l'imbarazzo della scelta, e anche fare una panoramica esaustiva diventa laborioso.

Partiamo dal Benaco 70 di Affi (Verona): proprio oggi, nello stesso giorno del secondo compleanno del figlio dei birrai - la premiata coppia Riccardo & Erica - fa due anni anche la loro Kolsch; da non perdere nemmeno la Ipa - che il Benaco brassa senza dry hopping come nell'antica tradizione inglese, facendola risultare meno aromatica e più amara -, la strong bitter - dalle note di caramello, di nocciola e di biscotto -, la Honey Ale - ottima la fusione tra il miele di castagno e il caramellato del malto che dà poi spazio ad un finale secco e amaro, che lascia la bocca soprendentemente fresca e pulita per una birra di questo genere - e la Porter, spinata a pompa, che vi soprenderà con i suoi intensi aromi di caffè.

Ad avere un nome che potrebbe sembrare tutto un programma è Birra Tempesta di Noale, di rigoroso stile britannico: si va dalla bitter "Secca", spinata a pompa come da ordinanza e dai sentori agrumati e di frutta tropicale; alla delicata Ipa "Nemesi", dalla persistenza resinosa e piacevolmente amara; alla strong ale "La Rocca", nata come birra di Natale con aggiunta di miele di tiglio, e poi tanto apprezzata da essere stata mantenuta anche oltre le feste. Ma ci sono anche la nera e la pale ale: e non vi diciamo altro, altrimenti vi roviniamo la sorpresa.

Arrivando poi sul delta del Po, e precisamente a Lendinara, troviamo Rattabrew: perché "di tipico in Polesine ci sono i ratti", come scherza il mastro birraio Mirko Borghesan. Sono nove le spine che il Rattabrew ha portato a Mastro Birraio, per altrettante birre tutte rigorosamente con nome femminile - eccetto la "Experimental grappa", una belgian brune maturata per otto mesi in botti di grappa nonché "chicca" del birrificio: si va dalla belgian wit Jessie White, birra al frumento dal curioso aroma speziato di pepe rosa che ritorna a fine sorso; alla Bernarda, belgian ale barricata anch'essa in botti di grappa, con aggiunta di albicocche; alla Francesca, una blanche all'ibisco e rosa canina, il cui nome è ispirato al celebre verso del sesto canto dell'inferno di Dante - protagonisti appunto Paolo e Francesca - "amor ch'al cor gentil ratto s'apprende". Quando la letteratura incontra l'ironia...

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